Fondamenti dell’analisi numerica
Buona positura e numero di condizionamento di un problema
Si consierdi il seguente prolema astratto:
Il problema è ben posto se ammette un’unica soluzione che dipende con continuità dai dati . Sia l’insieme dei dati ammissibili, ovvero, l’insieme dei valori di in corrispondenza dei quali il problema ammette soluzione unica. La dipendenza continua dai dati significa che piccole perturbazioni sui dati d debbano riflettersi in “piccole” variazioni nella soluzione x, ovvero perturbando il problema:
richiediamo che la conseguente perturbazione sulla soluzione sia:
Osservazione E’ una richiesta di continuità di tipo Lipshitz, più forte della solita continuità . Infatti vogliamo che le perturbazioni sulla soluzione siano dello stesso ordine di grandezza delle perturbazioni dei dati.
Numero di condizionamento relativo
In base alla definizione di continuità Lipshitz, risulta sensato introdurre il numero di condizionamento relativo, quantificando la stabilità di un problema:
nel caso o , è necessario introdurre un .
Quindi un problema si dice mal condizionato se è “grande” per quasi tutti i .
Se il problema ammette una sola soluzione, allora esiste un’applicazione “risolvente” tale che:
Supponendo derivabile, possiamo espandere attorno a , e scoprire che il numero di condizionamento dipende dal modulo dello Jacobbiano:
quindi:
Sistemi di equazioni lineari
Un esempio importante è un generico sistema di equazioni lineari:
Se il problema è ben posto, ovvero la soluzione è unica, quindi la matrice è invertibile e la soluzione è:
che è anche lo Jacobbiano di se stessa, dunque il numero di condizionamento è:
dove abbiamo definito il numero di condizionamento di una matrice invertibile .
Sorgenti di errori nei modelli computazionali
In generale esistono i seguenti tipi di errore:
- errori dovuti al modello, controllabili curando la costruzione del modello matematico;
- errori nei dati, riducibili aumentando l’accuratezza nelle misurazioni dei dati stessi;
- errori di troncamento, dovuti al fatto che nel modello numerico le operazioni di passaggio al limite vengono approssimate con operazioni che richiedono un numero finito di passi;
- errori di arrotondamento. Sono questi ultimi punti, 3 e 4 gli errori computazionali. Un metodo numerico sarà dunque convergente se questo errore può essere arbitrariamente ridotto aumentando lo sforzo computazionale. Ovviamente, seppur primario, la convergenza non è l’unico obiettivo di un metodo numerico, dovendosi coniugare all’accuratezza, all’affidabilità e all’efficienza.
- L’accuratezza esprime il fatto che gli errori siano piccoli rispetto ad una tolleranza fissata. Essa in genere si quantifica attraverso l’ordine di infinitesimo dell’errore rispetto al parametro caratteristico della discretizzazione.
- Un modello numerico si considera affidabile quando, se applicato ad un numero significativo di casi test di interesse pratico, l’errore totale da esso generato può essere tenuto al di sotto di una certa tolleranza con un margine di probabilità superiore ad una percentuale prestabilita.
- Efficienza significa infine che la complessità computazionale (tempo e memoria) necessaria per controllare tale errore sia la più bassa possibile.